Il verbo francese può essere diviso in due parti: radice e desinenza. La radice è la parte invariabile del verbo, mentre la desinenza varia a seconda del tempo e del modo in cui il verbo viene coniugato.
Come quelli italiani, ma con desinenze diverse, i verbi francesi possono essere divisi in tre gruppi di coniugazione, a seconda della desinenza del verbo stesso coniugato all'infinito presente.
- Verbi in -er appartenenti al primo gruppo: indicativo presente. Ad esempio: parler
- je parl-e
- tu parl-es
- il parl-e
- nous parl-ons
- vous parl-ez
- ils parl-ent
- Verbi in -ir appartenenti al secondo gruppo: indicativo presente. Ad esempio: finir
- je fin-is
- tu fin-is
- il fin-it
- nous fin-issons
- vous fin-issez
- ils fin-issent
- Verbi in -re,-oir,-dre,-tre appartenenti al terzo gruppo.
I primi sono di gran lunga i più diffusi.
Soltanto le coniugazioni dei verbi in -er come parler (tranne aller) ed in -ir come finir possono considerarsi regolari. Tutti gli altri verbi sono irregolari per i cambiamenti che presentano nella radice o per le desinenze.
I modi dei verbi francesi possono essere finiti o indefiniti. Esiste un'ottima corrispondenza tra modi, tempo, azione e aspetto dei verbi francesi e i corrispettivi italiani.
Il paradigma dei verbi francesi è costituito da cinque tempi primari dai quali è possibile ricavare, per i tempi regolari, tutti gli altri tempi, detti tempi derivati.
Tempi primari
- Infinito presente da cui si ricava il futuro e il condizionale.
- Participio presente da cui si ricava indicativo presente (persone del plurale), imperativo (persone del plurale), indicativo imperfetto e congiuntivo presente.
- Participio passato da cui si ricavano i tempi composti come il passé composé.
- Indicativo presente (prima persona singolare) da cui si ricava l'indicativo presente (persone del singolare) e imperativo (singolare)
- Passato remoto (prima persona singolare) da cui si ricava il passato remoto e il congiuntivo imperfetto.
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