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Anche le api a primavera alla fine si devono arrendere alla stagione in cui tutto finisce.
Il 1° novembre 2009 ha accolto la dipartita della grande poetessa Alda Merini,
la poetessa del Naviglio di Milano,
la donna che con grande sofferenza visse divisa fra genio e follia
regalandoci parole che sono al tempo stesso trivelle,
che scavano nel nostro essere umani e finestre da spalancare sull'eternità.
Con questi suoi versi vogliamo ricordarla:
O morte,
che tutti credono ributtante e infelice
tu sei una vergine leggiadra che mi scioglierà da questo letame,
la donna
che consegnerà il mio calvario al Signore.
O morte,
che tutti credono deforme,
io ti ho veduta nel sospiro divino.
Danzatrice meravigliosa,
non sai come capisco il tuo eloquio.