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Stefano Bornaghi
Alcune Note Biografiche:
Stefano Bornaghi
SAPIENZA
Pianto d'infante in cerca d'amore, cosi' come una goccia di purezza s'installa nel quotidiano.
Tenero sguardo materno d'infinito perdono.
Fiamma nelle tenebre, candore nell'immondo.
Mano laboriosa drizza ciò che è deviato, lieve acqua fresca disseta cio che è arso, voce possente rende mute le malelingue.
Ho sondato le vie del sapere trovando conoscenza, distinguo il bene dal male, l'intelletto mi appartiene.
Innanzi a me, l'amor sostava,
beatamente l'egoismo dalla liberta' separava,
ho udito l'onnipotente chiamarla sapienza.
INCUBO
Viaggiando nel labirinto dell'ego
mi ritrovo in compagnia della tristezza.
Una nausebonda solitudine mi conduce
lungo putridi cunicoli.
Impaurito, impassibile ed inerme
attraverso ponti d'amarezza.
Spero in un alito di vento,
confido in anonimi sorrisi,
ma, incrocio sguardi dagl'occhi torbidi,
severi e giudicanti.
Il peso delle colpe
mi comprime il petto,
vorrei gridare,
ma, l'urlo che ho in gola
muore ancor prima di nascere.
Alzo il capo in cerca di luce,
non vedo che nefaste nubi.
Improvvisamente un lampo di normalità.
Seppur in lontananza,
mi par d'udir sussurrare una voce.
Ben svegliato papa', calmati,
si e' trattato solo di un brutto sogno.
Eternita'
Tutto ha inizio, nulla è compromesso.
Ogni enigma è risolto, non lascia traccia l'inganno.
Non v'è ostacolo al desiderio,
ma, quand'anche il voler falisse,
solo il sogno oserebbe porre rimedio.
Gioconde aurore deliziano la fame,
presso fonti cristalline si disseta il cuor mio.
Fresca rugiada accarezza le membra,
rigogliosi pascoli di smeraldo del riposo
ne son culla.
Cerco gloria nell'incanto d'un istante,
trovo forza dentro placidi tramonti.
La folgore non mi scalfisce,
restan mute le tenebre.
Contemplo cieli immensi,
purezza vado anelando,
affinché l'inizio non conosca fine.
TU CHE SEI NEL VENTO
(Dedicata a mio zio Franco)
Tu, che sei nel vento, ordina al vento.
Che sia rovente scirocco nella gelida indifferenza, fredda e rapida tramontana
lungo il deserto dell'anima, violenta bufera dove odio e vendetta regnan
maligni, soave e leggera brezza su coloro che della bontà e dell'amor ne han stabilito la propria dimora.
Tu che sei nel vento ordina al vento.
ROSSO
Rovente stella tinge l'iride,
brillante rubino celato nei meandri dell' intimo.
Sangue verace,
impetuoso fiume in cui l'esistenza scorre.
Vampa di fuoco ardente,
cenere sopra l'oblio,
candelabro di tenua luce
accende le anguste periferie.
Vergogna dell' umana indecenza,
scarlatto mantello che tende a mascherarla.
Timida è la rosa,
che, nello sbocciare si schiude alla vita.
Sacro e profondo amor,
sublime vento di passione
scompiglia le fronde dell' anima,
gaudenti raffiche soffiano
nello sguardo di chi si ama.
La rugiada irrora il bocciolo,
come un bacio accarezza la pelle.
Per qualche istante il respiro si arresta,
sembra quasi di soffocare,
poi, l'esistenza riprende con maggior vigore.
Nelle avversità non disperate, non abbiate timore nel dispensare sorrisi, essi sono la linfa della vita, sono essi a dar senso ad ogni fatica.
Primavera, andrebbe scovata in ogni stagione, scrigno prezioso che dona ristoro nella calura estiva, tepore che riscalda nei rigidi inverni, faro abbagliante nel nebbioso autunno,
arcobaleno dopo la pioggia, oro sotto la neve.
Bella la primavera.
Buio, silenzio, solo un frammento di luce solca l'anima.
Ombre severe e minacciose incombono come mannaia pronta a fare ciò per cui è stata pensata.
Un soffione, lo colgo, neppure il tempo di guardarlo ed un lieve alito di vento lo sparge in se stesso depositandolo sul terreno stanco di accogliere.
E... se fosse così la vita?
No, mi sforzo di credere che la vita sia quella minuscola goccia di luce, che, pur producendo ombre talvolta spaventose, comunque scalda.
Edera, la guardo è ovunque eppure l'ho posta solo in un angolo.
Si, deve essere così, la vita nasce in un luogo e poi cresce anche dove non l'hai seminata conducendoti in un viaggio a volte doloroso, facendoti attraversare,
talvolta, mari tempestosi, altre volte, portandoti su vette che mai avresti pensato di conquistare e facendoti raggiungere traguardi impensabili.
Si, la vita è un viaggio.
SOSPESO
Sospeso, aquilone sferzato da venti torridi
si piega, si contorce ma non si spezza,
anche il pensar si fa pesante,
tutto rallenta diventando farraginoso.
Sospeso, foglia tremolante
nutrimento per gli insetti,
cresce muta come silente muore
perché questa è la sua natura.
Sospeso, in bilico sul fil di lana
fra terra e cielo, sempre proteso
verso il freddo brivido che dona l'incertezza.
Domani è già oltre la bufera,
ove i cieli son limpidi, e, l'aria mite,
ristora il vaneggiar dei peggiori incubi.
NARCISO
Narciso lui,
sole novello sorto
per rapire lo sguardo di chi,
anelante, lo sbocciar primaverile sospira.
Squarcio nel gelo
che, timido, non si vuol arrendere all'imminente esilio.
L' avvolge una giovane luce, profumi intensi lo cingono.
Un brandello di bellezza rompe gli indugi, e la speranza torna
ad aver ragion di se stessa.