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David Maria Turoldo nella sua "Il ricordo di un amico" così scriveva:
Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perché amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti
Cogliendo lo spunto da queste parole, salutiamo un uomo e un poeta LORIS APOLLONIA, di Santa Giustina (BL), che ci ha da poco lasciati.
Persona di profonda umanità e grandi capacità che ha sempre messo a servizio del bene comune, ha anche partecipato ai nostri concorsi di poesia.
Crediamo che Loris Apollonia sia stato amico per molti. A loro e a tutti noi dedichiamo queste due sue liriche che trovate nella sezione autori >>>
Ringraziamo inoltre sua figlia Anna che ha scritto per noi questo commento alla poesia 'Bufera di novembre', che ci presenta il carattere vitale di Loris, tenace pur negli ostacoli della malattia:
La poesia “Bufera di novembre” racconta tanto di Loris Apollonia, ma ogni poesia in fondo lo fa. L’ispirazione è stata la tempesta Vaia, che ha colpito fortemente il Bellunese, dove viveva, a fine ottobre 2018. Il testo, nato con l’idea di poterlo magari rendere una canzone dagli amici di un coro locale - per questo ha questa metrica particolare - racconta quello è che stato l’impatto della malattia nella sua vita. Loris ha convissuto per vent’anni con il morbo di Parkinson, che lo ha costretto a trovare un modo diverso di vivere, un modo nuovo di fare le cose, che fosse compatibile con le limitazioni fisiche che venivano fuori con il tempo. Lui un modo nuovo di fare le cose lo ha trovato, scoprendo nuovi talenti come la poesia o il racconto, come la costruzione di velieri in miniatura… Era la sua battaglia per rimanere protagonista della sua vita fino alla fine, cosa che gli è riuscita.