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Poesia di Ferro

Il cantico del mare nei flutti d’estate


…bianca marea
e dolce spuma marina
nel cantico del mare…
v’è la danza ondosa
nel ventre d’estate,
l’azzurra sirenetta nei flutti
incantata, all’alba…
al chiaror del sole,
una luce tutta d’oro
screziata dal cielo
sussurra lieve
una nenia d’amore,
…è il canto del mare,
specchio del mondo
nel cristallo profondo,
l’oceano delle vergini maree
e bianche spose…
l’acqua marina…
dolce si appaga…
e al calar del sole,
sussurra il suo canto.

Cinzia - (Roma)
Le madri

Le madri avanzano leggiadre nei verdi campi
e fiordalisi tra le chiome al vento.
Gravide sorridono liete al sole
che nascerà nel loro ventre.
Le madri che stringono al seno il figlio nato
lo allattano piano e dolci nel viso.
E al calar della notte le madri vegliano
il loro pargolo dormire beato.
Placida è la luna e le stelle nel cielo
che brillano silenziose.
Nel loro canto una nenia d’amore.
A le madri bellissime madri che stringono al cuore
un piccolo infante che sussurra la vita.

Cinzia - (Roma)
GABBIANI IN VOLO


Sei il mio sentiero
acceso di luce
sei la strada spianata
per i miei sogni
m’allacci alla tua mano
mi consoli dalla paura
due passi avanti ai miei
per difendermi dal buio.
M’aggrappo al tuo sguardo
che sa di miele
e la tua parola
mi custodisce dal gelo.
M’inebria andar tra calle
la tua presenza mi è sponda,
al destarsi di bianca aurora
tra mani che tremano
siamo gabbiani in volo.

Grazia – Firenze
MARE (un ricordo)

Sconfinato mare scrigno di segreti
davanti a te smarrisco il mio pensiero
la mia nostalgia fai tu prigioniera.
Dolce risveglio quando scrutavo
destarsi il giorno
e sulla tua magnifica acqua
l'alba posava luci d'argento,
era incanto l'immagine
tra cielo e mare
l'astro lo sguardo abbagliava
e il traghetto... silenzioso andava.
Mare immenso mare, puoi raccogliere tutti i segreti
e le parole, che oltre le tue salsedini ho lasciato.
Inquieta mi rende il tuo abisso
ma quando ascolto la tua voce
oh mare... una musica cadenza nel cuore
le tue acque mi preme sfiorare
il tuo sorriso appare
... ma la nostalgia in me resta.
Un misero gemito... da infantile ricordo soffocato, sulla spiaggia
di Sicilia trascorso
sulle spalle il sole d'agosto.
Mare tieni per te questo segreto,
l'emozione che ho nel petto,
cantami una poesia quando sorge il giorno
... e si confonde all'orizzonte
... e sembra venir fuori da una tua onda...
per me sarà consolazione.

Grazia – Firenze
Mangiami


Mangiami
con precisione
come si fa con il pesce.

Dividi bene
tra gli spazi
le spine.

Che sapore ha
la compostezza?

Mangiami
come fanno le persone giuste
con le mele.

I morsi fanno rumore
sempre
anche con il coltello.

Che sapore hanno
i peccati giustificati?

Mangiami
altre volte.

Mangiami.

Parola
preludio di incontinenze.

Tutto
è voluto
per essere perfetti.

Rita Pia - Rovigo
Passione e Resurrezione

Sapevi che quella notte il dolore,
avrebbe trafitto il petto, dal vile
riscatto di denaro. Nel candore
delle ore, trasaliva quel febbrile

penare. Con spade, l'accusatore,
bastoni. Come un malfattore ostile
giustiziato: il figlio del Creatore.
Flagellato, umiliato, nel cortile.

Sulla croce il tuo amor è spirato.
Loro hai perdonato, per la salvezza
del creato, morendo con amore.

Nel terzo giorno sei resuscitato:
della fede e pace sei narratore;
messaggero di infinita gaiezza.

Alessio – Viareggio
ULTIMA NOTTE SOTTO LE BOMBE


Si dice che la notte porti consiglio
Per qualcuno i sogni sono l'unico appiglio
Un modo come un altro per viaggiare con la mente
In un mondo onirico come aviatori di un ambiente
Che a volte cambia faccia e mostra il lato oscuro
Scagliando sui civili parole di odio puro
Senza pensare alle conseguenze di un massacro
Nel nome di un Dio che non ha nulla di sacro
E che risparmia solo la follia di un momento
Sotto una luna celata dal fumo denso pieno di tormento
Mentre sotto un tetto un bimbo cerca il senso di questo male
Naufragando nei ricordi felici delle estati calde al mare
Le bombe piovono dal cielo come un incessante diluvio
E nel momento in cui la speranza sfuma libera tra i pensieri,
il buio.
Stefano – Treviglio (BG)
Le bolle di sapone

Siamo labili
nel mondo
come bolle di
sapone.

Il vento ci
trascina in
vortici ascendenti
e meraviglie
scorrono innanzi a noi.

Ma toccarle non possiamo.

Siamo bolle di sapone.

Leggere e fragili
in balìa dei sospiri
che ingenui
ci lanciano lontano.
Barbara – Roma

UKR

Siamo foglie dal vento schiaffate
migranti
erranti
consegnate a mani
che ci conducono
per vie straniere,
senza alcuna direzione
lontane dalle case
dove accostavamo la sera
le sedie attorno al tavolo.
Naufraghi dai sorrisi forzati,
appena accennati
- troppa paura nel cuore pietrificato -
duro lo sguardo
e il respiro fermo
sopra ammassi di macerie
dove insieme alle risposte
giace nella polvere
pure la poesia.

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